4 novembre 2018
Il 4 Novembre è una data importante per l’Italia e per la propria unità, poiché è stata la data della fine della Grande Guerra e la prima guerra svolta dall'esercito dell’Italia unita. Ma il patriottismo italiano si poteva acquisire non per forza con la guerra che costrinse migliaia di uomini e ragazzi a partire per il fronte abbandonando la propria casa e famiglia, come dice il nostro presidente Mattarella "Non era necessaria, non era inevitabile. Il mondo e l'umanità non erano destinati a questa deriva morale".
Oggi ricordiamo la fine della guerra e la pace dell’Italia dando soprattutto importanza ai nostri caduti così da far capire a noi giovani quanto puó far male la guerra e che adesso altri migliaia di paesi al posto di ricordare stanno combattendo, scuole vengono bombardate e famiglie vengono distrutte.
Sempre dalle parole del presidente Mattarella "Con le guerre non si risolvono i problemi. Se ne creano dei nuovi. Tutte le guerre creano nuovi problemi, in particolare quelle grandi, quelle mondiali."
Cosa vuol dire conflitto mondiale?
Cosa vuol dire partire a vent’anni e non tornare più?
Cosa vuol dire poi essere in pace?
È una fortuna che noi giovani d’oggi non riusciamo a comprendere queste domande, che ci basiamo sui racconti, sulle lettere, sulle testimonianze per comprendere la gravità della Prima Guerra Mondiale.
E per questo che dobbiamo impegnarci nel rendere viva la memoria e l’impegno per la pace. Quindi per i nostri caduti e per non ritornare a conflitti mondiali dobbiamo assumerci delle responsabilità se pur piccole per collaborare insieme, per non creare odio tra la comunità e per capire che non c’è cosa più bella che la Pace.
Marta Cappa, Sindaco del Consiglio Comunale delle Ragazze e dei Ragazzi
Care concittadine e cari concittadini, buongiorno a tutti e benvenuti.
Un saluto sincero, a nome dell’Amministrazione Comunale, ai rappresentanti di tutte le associazioni, alle associazioni d’arma, alle autorità militari, religiose e civili, ed a tutti i cittadini presenti.
Un ringraziamento particolare a tutti coloro che si sono adoperati sapientemente per la realizzazione di questa celebrazione, in modo particolare a Livio Amparore, Candido Bottin, Oscar Bosso, alla Biblioteca Comunale, alla Piccola Corale di Scalenghe, al Consiglio Comunale delle Ragazze e dei Ragazzi, al Vice Sindaco Ezio Portis, a Stefano Bordino, Carlotta Baravalle, Aldo Sitto, alla ditta Mellano Asvisio, alla fioraia Monica, al Gruppo Alpini di Scalenghe, alla Protezione Civile ed ai Nonni Vigili.
E cari giovani presenti, grazie per la vostra presenza!
Oggi qui davanti al monumento ai caduti, celebriamo la ricorrenza del 4 Novembre. II 4 novembre 1918 come ci ha ricordato il sindaco dei ragazzi Marta Cappa terminava il primo conflitto mondiale - la Grande Guerra e tale data è divenuta FESTA DELL’UNITA' NAZIONALE e la giornata tradizionalmente dedicata alle FORZE ARMATE.
Le nostre Forze Armate oggi sono al servizio della Pace, in Italia e nel mondo, ed il loro compito si arricchisce spesso di un impegno civile volto a fronteggiare difficoltà naturali talora sconvolgenti.
In questa giornata vogliamo ricordare tutti coloro che, anche giovanissimi, hanno sacrificato la propria vita per un ideale di Patria e ricordiamo anche le persone che hanno sofferto per la perdita dei propri cari .
Quando ricordiamo i nostri caduti non facciamo omaggio a valori legati al concetto di guerra, ma a valori di umanità, di sacrificio, di eroismo, di dedizione, VALORI comuni ed immortali.
Le giovani generazioni non devono dimenticare anche se non hanno più la testimonianza diretta dei nonni, dei genitori che hanno vissuto la guerra in prima persona.
La conoscenza della storia deve servire loro per meglio interpretare il presente e programmare il futuro.
Il tema della PACE, e di conseguenza il rifiuto della GUERRA, è uno dei pilastri su cui si è voluta edificare la nostra NAZIONE.
Ma la pace deve nascere soprattutto dai nostri comportamenti quotidiani: noi tutti in prima persona POSSIAMO e DOBBIAMO essere fabbricanti di Pace.
Oggi fortunatamente non siamo in guerra, ma l’odio purtroppo si esprime con altre sfaccettature specialmente in riferimento al tema dell’immigrazione, alle diversità culturali e religiose, la paura dell’altro, del diverso, tutti noi possiamo essere protagonisti attivi nel costruire la pace, combattendo contro questo odio.
Ciascuno di noi, nel nostro paese, nel nostro piccolo, dovrebbe sforzarsi di essere aperto al dialogo e al confronto costruttivo nel rispetto dei Diritti e dei Doveri, non dimenticando mai che queste due parole Diritti e Doveri sono strettamente collegate tra loro.
Fare questo sarebbe sicuramente il modo migliore per commemorare degnamente i nostri caduti.
Viva le Forze Armate, viva la Repubblica, viva L’Italia.
Alfio Borletto, Sindaco di Scalenghe