25 APRILE 2019
Care concittadine e cari concittadini,
grazie a tutti voi di essere qui anche quest’anno per celebrare, insieme, l’ anniversario della liberazione e vi ringrazio fin d’ora per l’ascolto paziente .
Un grazie particolare alle associazioni civili e militari presenti, ai volontari della Protezione Civile, a tutti coloro che si sono adoperati sapientemente per la realizzazione di questa celebrazione, in modo particolare a Amparore Livio, Bosso Oscar, Bottin Candido. . . . . alla Piccola Corale Scalenghese , che sempre ci onora con la sua presenza e dà maggior solennità a questa manifestazione e soprattutto grazie a Chiara e Lucrezia, grazie ai componenti del Consiglio Comunale dei ragazzi e ai giovani qui presenti: il nostro futuro.
Non essendo né uno storico e ancor meno un oratore , mi limiteró ad alcune riflessioni che la giornata ci suggerisce .
Guai a pensare il 25 aprile come un rituale stanco o come una ricorrenza meramente istituzionale. il 25 aprile è un giorno di festa!
La festa della Liberazione, un momento pieno di allegria e di gioia.
Quella gioia che vissero le nostri madri e i nostri padri, nonni e bisnonni quando l'Italia uscì dall'incubo della dittatura, Eravamo finalmente liberi.
Era un’Italia provata, segnata dagli orrori e dalle tragedie della guerra.
La Liberazione è un dono che ci è stato fatto e come tale va custodito con cura e amore, mentre si leva alto il mio e vostro sentimento di gratitudine a tutti i caduti: a noi tocca la sorte fortunata di interrogarci sul valore della libertà e della democrazia.
Mentre i testimoni se ne stanno andando, è giusto salvarne la memoria e raccontare ai giovani cos’è stata davvero la Resistenza e di quale forza morale sono stati capaci i nostri padri.
Per un popolo è necessario conoscere la propria storia, fare i conti col proprio passato, ripercorrere più volte il cammino compiuto fin qui.
Anche per questo la nostra amministrazione promuove l’iniziativa dal titolo il Dovere del Ricordo con i giovani diciottenni che avrà il suo momento piu forte nella vista al campo di concentramento di Dachau che faremo a fine maggio.
Il 25 aprile ha radici profonde, robuste e solide, grazie alle quali è nata e cresciuta la nostra democrazia.
Il 25 aprile è anche un giorno di pace, che ci ricorda come vada ripudiata la guerra poiché l'odio non puó portare altro che odio.
La Liberazione è anche ricordo di tutti i deportati nei campi di concentramento e di sterminio: ebrei, oppositori politici, omosessuali, rom e sinti, minoranze religiose, migranti e altri soggetti discriminati. . . . .
Ricordo per far si che non accada Mai più!
La Liberazione deve essere liberazione da ogni forma di razzismo, xenofobia ed omofobia.
Noi dobbiamo e possiamo fare molto con i nostri comportamenti per onorare questa data e per migliorare la società in cui viviamo.
A me pare che valga veramente la pena entusiasmarsi per la costruzione di una convivenza civile in cui ci sia meno corruzione , meno furberia, meno spirito di sopraffazione e maggior rispetto delle opinioni altrui, insieme con un maggior riserbo nella espressione delle proprie.
La memoria di ieri puó e deve tradursi nell’impegno di oggi, ad ognuno di noi tocca fare la sua parte, mettersi in gioco, dimenticando un po' se stessi e mettendo al centro gli altri, costruendo un cambiamento: con sacrificio, con costanza, con onestà e con umanità ed insieme forse questo cambiamento potremo attuarlo.
Buona festa della Liberazione a tutte e tutti noi!
Viva la Pace Viva la Libertà